Il 7 e l’8 dicembre Industrie Fluviali si apre a bambini e ragazzi con Kidsbit, Festival di arte, ambiente e tecnologia: due giornate di sostenibilità e nuove frontiere, per sperimentare, farsi domande e trovare risposte su un futuro integrato tra natura e tecnologia, affidandole a chi del nostro futuro sarà protagonista, disegnando nuove idee e visioni di città e cittadinanza, sensibili ed ecologiche, fantascientifiche e a misura d’uomo.
Bambini e ragazzi dai 4 ai 13 anni saranno messi a lavoro con l’obiettivo di farli riflettere sulle possibilità che tecnologia e arte insieme offrono alla risoluzione di alcuni dei problemi ecologici che oggi viviamo. Un’occasione per immaginare, insieme, futuri possibili (in parte già presenti) in cui sistemi digitali, robot e sensori progettati e programmati dall’uomo favoriscano e facilitino un processo di armonizzazione di superamento dell’“antitesi o antipatia” tra Uomo e Natura.
Kidsbit vedrà una staffetta di appuntamenti che metteranno in gioco bambini e ragazzi per progettare e immaginare. Con There is not Planet B, che significa Non c’è un pianeta B, i bambini dai 4 ai 6 anni programmeranno un robot per tenere le strade pulite, differenziando. Al mondo ci sono più di 7 miliardi di persone. 3 miliardi risiedono in aree urbane e producono 1.3 miliardi di tonnellate di rifiuti solidi ogni anno. Nel 2025 la produzione di rifiuti salirà a 2.2 miliardi di tonnellate annue. Le immagini delle discariche visualizzano nuovi paesaggi nati dall’accumularsi di rifiuti. Montagne attraversate da uomini, donne e bambini che vi transitano quotidianamente e lavorano al loro interno. Se questa attività fosse invece in mano a robot istruiti dagli umani? Un robot camaleontico con un cuore luminoso verrà così guidato dai nostri bambini…
Esperienze sensoriali di ascolto attivo verranno offerte ai bambini dai 4 ai 6 anni da How to talk with Trees, che significa “Come parlare con gli alberi”, pensato e progettato per attivare una riflessione relativa al rapporto, al dialogo e alla trasmissione di informazioni, tra esseri vegetali e esseri umani. È da tempo ormai che scienziati, ricercatori e dottori forestali ascoltano gli alberi. Gli alberi infatti comunicano anche senza parlare e ci raccontano molto di quello che accade alla Terra in cui viviamo sotto gli effetti del cambiamento climatico. Attuare questa comunicazione significa sospendere la grammatica per ascoltare mormorii e riverberi, ripetizioni e pause. Dobbiamo imparare a farlo ascoltando e rispondendo agli altri esseri con empatia, attenzione e amore. A Industrie Fluviali, con un sensore digitale utilizzato nella didattica (Makey Makey), i bambini potranno sperimentare i diversi suoni degli Alberi.
Con Kidsbit, con i bambini dai 7 ai 9 anni, si parlerà e giocherà a La Città delle bolle: trasparente, ecologica, intelligente e sensibile. Le immagini della città di Lagos in mostra, ci raccontano di una crescita demografica e una parallela crescita dello spazio urbano caotica e moltiplicatrice di disuguaglianze sociali, in cui tanti problemi vengono nascosti all’interno di strutture architettoniche improvvisate. La città delle bolle unisce il racconto de la città di Fedora di Italo Calvino ai progetti utopici degli architetti Radicals degli anni ‘60 e le teorie urbanistiche sulla senseable city di Carlo Ratti per creare uno spazio laboratoriale in cui testare e giocare con sensori di luce, suono e movimento immaginando una città leggera, trasparente come bolle, senza muri e fondamenta. Una città più giusta e equa in cui scoprirne tante altre. Una città Intelligente perché aiuta l’uomo a ridurre energia e sprechi.